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la cura - nei commenti

Detrazioni fiscali per i malati di Alzheimer - 28 Ottobre 2013 - 09:42

Detrazioni fiscali ammalati di Alzheimer
Spero che la cosa vada approvata anche nelle sedi istituzionali parlamentari e quanto prima. Intanto voglio segnalare la " lentezza cronica " della Regione Piemonte nell'erogare l'assegno di cura alle famiglie con ammalati di Alzheimer. Ho inoltrato la domanda a favore di una mia zia di 92 anni il 5 /05/2011 e ancora non si è visto nulla. Sono andata all'USSL di territorio per vedere la tracciabilità della domanda fatta, e gentilmente mi sono sentita rispondere che bisogna aspettare che...Intanto noi famigliari dobbiamo affrontare ingenti spese per accudire al domicilio questi nostri familiari ( pensiamo solo ad es alle spese di riscaldamento, dal momento che qui in Piemonte l'inverno è lungo e che loro sono soggetti che hanno bisogno di stare al caldo ). E' buffo, per non usare un altro termine, come in Italia si parli tanto e si consigli di tenere gli anziani a casa anzichè " sbatterli " in un ospizio e poi per avere questo benedetto assegno di cura si debba aspettare...aspettare e poi ancora aspettare. Nel fratttempo magari ( ma forse in alto loco si aspetta solo questo ) il paziente muore. ..tutti soldi risparmiati!!!Sono indignata e la mia fiducia nelle istituzioni dello Stato viene ad affievolirsi sempre di più.

Sistemata l'aiuola dell'Ufficio Informazione - 15 Luglio 2013 - 22:20

rispondo a daniela
E' vero il sindaco aveva invitato a suo tempo ad avere cura dei propri luoghi. Come lei ricorderà ha anche ricevuto e ringraziato alcuni cittadini che mi erano stati segnalati per la loro opera gratuita nel tenere pulite alcune zone di intra.Come mi hanno detto a suo tempo queste persone"Le scelte che vengono fatte in questo senso di solito ti mettono difronte a due considerazioni da parte di altri,lo fai xè sei scemo o perchè hai secondi fini,"in ogni caso facciamo cosi per far luce suo suoi dubbi mi contatti che la terro' presente per le prossime iniziative cosi' si muoverà qualcosa anche per lei a meno che non ritenga piu' comodo rimanere dietro a questo computer per dubitare ancora e con poca fatica----

Accogliere la diversità: AGAPO risponde ad ARCIGAY e AGEDO - 22 Maggio 2013 - 12:14

risposta ad AGAPO
Agapo e il cambiamento di orientamento sessuale: falsità, ideologia e pregiudizio. Sono queste le persone e le teorie che le Istituzioni vogliono promuovere? “Qualunque trattamento mirato a indurre il/la paziente a modificare il proprio orientamento sessuale si pone al di fuori dello spirito etico e scientifico” Per rispondere all'insieme di pregiudizi e distorsioni che Agapo propone è sufficiente visitare il loro sito nel quale asseriscono tutto quanto è sostenuto nelle teorie riparative:l'omosessualità non porta ad essere felici, le relazioni omosessuali durature e felici non esistono, l'amore tra omosessuali non può essere paragonato a quello eterosessuale, solo l'amore eterosessuale è vero amoreperchè è incontro dell'altro diverso da sé per questioni di genere. Agapo propone proprio i libri di J. Nicolosi ideatore e sostenitore delle teorie riparative. la loro stessa nota parla di cambiamento di orientamento sessuale, ego-distonia e altre distorsioni della realtà. L'omosessualità ego-distonica è prodotta dal pregiudizio sociale. Ovvero una persona non si accetta come omosessuale a causa della società in cui viviamo e delle sue forme di pregiudizio e discriminazione. Qualunque orientamento sessuale ego-distonico deriva dalla non accettazione di sé e l'unica forma terapeutica possibile èaiutare il paziente ad accettarsi (come riportato, tra i moltissimi altri, da Antonella Montano in Psicoterapia con pazienti omosessuali, 2009). Esiste poi la bisessualità, totalmente ignorata perché probabilmente scomoda e allo stesso tempo semplice e fondata risposta alla storia di molti che hanno provato o provano attrazione per lo stesso e l'altrui sesso. Ma desideriamo rispondere non con le nostre sole parole ma con quelle della comunità scientifica dicendo ancora una volta che “le più importanti associazioni scientifiche e professionali internazionali, come l’American Psychological Association e l'American Psychiatric Association, raccomandano di astenersi dal tentativo di modificare l'orientamento sessuale di un individuo e (come recentemente ribadito dal Report of the Task Force on Appropriate Therapeutic Responses to Sexual Orientation dell’American Psychological Association, Washington, D.C., 2009) affermano che le terapie di “conversione” o “riparazione” dell'omosessualità sono basate su teorie prive di validità scientifica e non hanno il sostegno di ricerche empiriche attendibili. È nostro dovere affermare con forza che qualunque trattamento mirato a indurre il/la paziente a modificare il proprio orientamento sessuale si pone al di fuori dello spirito etico e scientifico che anima le nostre professioni, e in quanto tale deve essere segnalato agli organi competenti, cioè agli ordini professionali.” come affermato da più di 2000 tra psichiatri, psicologi, psicoterapeuti ed esperti della salute mentale italiani e che ha tra i primi firmatari il dott. Luigi Palma, presidente dell'Ordine nazionale degli Psicologi, e il Prof. Vittorio Lingiardi Psichiatra e Docente Ordinario di Psicologia Dinamica all'Università la Sapienza di Roma, e consultatibile sul sito espressamente creato noriparative.it Non solo quindi non esistono prove scientifiche della cura dell'omosessualità, ma anche di qualunque forma di trattamento atto a cambiare l'orientamento sessuale. Ovviamente questo non ha nulla a che vedere, come nelle allusioni di Agapo, con la sensibilità verso le persone che soffrono di patologie. Ribaltare la frittata è solo un tentativo disperato di sostenere ragioni ideologiche. la verità è che l'omosessualità non è un disturbo o una forma patologica. Significa promuovere la verità. Il motivo per cui si celebra la Giornata Mondiale di lotta all'omofobia il 17 maggio è proprio perché in questa data l'OMS ha cancellato definitivamente l'omosessualità dall'elenco delle malattie e con questo si è cancellato il più grande stigma nei confronti delle persone omosessuali, additate come malate mentali con necessità di cure, trattati medicalmente e con psicofa

CEM: petizione contro - 30 Aprile 2013 - 11:56

Il CEM e l'urbanistica
Premetto che l'ubicazione del CEM all’arena non mi ha mai entusiasmato anche se il sito è molto affascinante e l'opera (ben progettata da Arroyo) ben identifica e caratterizza un luogo cardine tra Intra e Pallanza considerato dai pochi progetti urbanistici sviluppati a Verbania (vedere la mostra in corso all'Archivio di Stato) area di cerniera da sviluppare, erano però altri anni….. Trovavo l'ubicazione di piazza f.lli Bandiera molto calibrata al fine di riqualificare la piazza e tutta la Sassonia con un'opera importante che diventava la “scusa” per un intervento di qualificazione ormai necessario da anni dopo la demolizione del vecchio macello. Lo sviluppo e la flessibilità del nuovo CEM naturalmente supera i limiti del progetto previsto dal concorso dove ci si limitava a due sale non utilizzabili al di la del teatro e del cinema, la soluzione all’arena da questo punto di vista ha una marcia in più, sia dal punto di vista convegni o eventi sia per spettacoli all’esterno. la situazione parcheggi credo sia un falso problema, viste le distanze…. Chi non ha mai fatto almeno un km a piedi andando a vedere uno spettacolo all’Arcimboldi di Milano…… Il post però mi permette di fare almeno due riflessioni: la prima in merito al brutto vizio dei governi e delle amministrazioni di predisporre progetti, appaltare lavori, affidare incarichi, pagare il tutto con i nostri soldi, e poi….. con estrema semplicità l’amministrazione che ti sostituisce decide di buttare via tutto e ricalibrare o riformulare una nuova soluzione spendendo altri soldi…… il tutto perché il progetto vecchio rappresenta la vecchia amministrazione e il portarlo a temine avrebbe dato lustro e prestigio a questi!!!!! la seconda è riferita ormai alla divenuta inutilità della pianificazione urbanistica, in quanto tutte queste opere (importantissime) nascono in siti dove il pianificatore aveva previsto tutt’altro, e con operazioni di varianti si modifica in maniera semplice e senza il dovuto “progetto” la destinazione di un’area. In poche righe capisco che un argomento come questo non può essere trattato ma mi viene da scrivere una cosa semplice: prima di intervenire in questo modo sarebbe a mio parere da rendere obbligatorio: • L’impossibilità di modificare/cancellare un progetto approvato, finanziato e avviato da una precedente amministrazione; • L’impossibilità di variare una previsione di piano urbanistico (di questa portata sociale) senza una revisione sostanziale della pianificazione a cura del redattore del piano stesso. Concludo ricordando che l’urbanistica non può essere considerata “partecipata” come si sta scrivendo ultimamente su articoli e blog, l’urbanistica è piuttosto complessa e non può essere frutto di scelte da “referendum”, chi decide deve avere competenza e in fase dei progettazione considerare una infinita serie di vincoli, pro e contro. E’ bello vedere gruppi che si confrontano e sollecitano una loro soluzione, ma queste persone possono solo essere una delle basi di nozione per un professionista che in assoluta autonomia sia politico che sociale definisce un piano di REGOLE e non un piano di UMORI o RAPPEZZI, Verbania in questi anni si distingue per i piani non di progetto ma di rappezzi, speriamo in futuro di concentrarci sul “PROGETTO”.

Lezioni di giardinaggio - 25 Febbraio 2013 - 22:13

commento
promuovere la cura dell verde è qualcosa di estraordinario, ma bisognerebbe coinvolgere ,secondo mè, le istituzioni, del tipo che,il percorso stradale che va da fondo toce a gravellona è veramente un degrado ùnico per la spazzatura che costeggia ai fianchi della strada. anche se la tasa automovilistica pesa nel bilancio economico dei cittadini, non si stà facendo niente per migliorare la qualità di vita, visto che il verbano è un fiore all'occhiello per la produzzione di piante fiorite di azalee,camelie e rododendri, tanti saluti, (un grande appassionato delle cose belle)

Pista di pattinaggio a Intra, polemiche - 7 Novembre 2012 - 10:48

Pista di pattinaggio a Intra
Sig.Fabio, rispetto le sue idee ma la scelta di piazza Mercato è dettata dal fatto che è l'unico posto sufficientemente grande e dove ci sia una adeguata disponibilità di corrente per far funzionare la pista, cosa che non c'era a Pallanza (l'allacciamento volante costava 20.000 euro). A Pallanza l'avremmo messa volentieri ma visto che non abbiamo i soldi per il collegamento non è stato possibile. Non esistono "boss" di sorta, "pezzi grossi" o "pezzi piccoli"a determinare la scleta, queste sono assurdità. Aggiungo che la scellerata scelta della precedente amministrazione (100.000 euro per comprare la pista, vero inno all'effimero, 15.000 euro per mantenerla all'anno solo per deposito e senza usarla, un costo che conteniasmo in 6-8.000 euro per farla funziomnare per 15 giorni all'anno, nessuno che vuole affittare o acquistare l'usato) ci impone queste scelte. L'area Arena non ha più il collegamento ENEL e quindi copmunque non sarebbe andata più bene. Sarà mia cura comunque imporre orari adegiati e il più possibile rispettosi e non disturbanti il vicinato. Tutti infatti hanno diritto alla quiete, ma non credo che la pista andrà avanti a lungo alla sera mentre il volume dovrà giustamente essere controllato.. Un saluto Marco Zacchera
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